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Striscione sulla cima di Bettogli, azienda denuncia i responsabili

Le foto sono apparse sulla pagina Facebook dell'Assemblea Permanente. "Gemignani e Vanelli": «In un ambiente di cava è vietato l'accesso di estranei»

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«Il marmivoro vien di notte a illuminar montagne rotte. Solo i soldi in testa ha, ma la cima resta qua» firmato “La Befana”. È lo striscione apparso sulla cima del monte Bettogli, domenica 6 gennaio. Le foto sono state pubblicate in un post su Facebook sulla pagina dell’Assemblea Permanente.

«Ieri mattina – hanno scritto sul social – la simpatica vecchietta ha pensato bene di fermarsi sulla cima di questo zuccotto. Qui dove il sole picchia dall’alba al tramonto, si può tracciare una linea verticale immaginaria e attraversare perfettamente Carrara, Avenza e Marina. Un posto unico dalla visuale unica, ad uso esclusivo dei “prenditori”. I quali distruggono giorno per giorno questa ricchezza unica e a termine, che un giorno non ci sarà più. Così “la P’fana” ha pensato bene di far tappa quassù per incoraggiare la difesa si questo monte, simbolo e riferimento dei cittadini di Carrara (contrariamente a quanto scritto da qualche sindacalista “interessato”). Perché non si dimentichino tutti i caduti sul lavoro nelle cave a partire dal luglio 1911, quando avvenne la prima grande tragedia all’ombra del Bettogli con i suoi 10 morti. È in gioco la memoria collettiva, ed è l’unica cosa che conta».

In risposta a questo gesto la società “Gemignani e Vanelli” ha deciso di denunciare l’accaduto all’Autorità giudiziaria. «La società Gemignani e Vanelli srl – è scritto in una nota – intende comunicare che nella giornata di ieri (domenica 6 gennaio, ndr), alla ripresa delle attività di cava, è stato rinvenuto, ai piedi del traliccio Enel posto sulla cima del monte, all’interno della cava, in un luogo vietato all’ingresso di estranei, in circostanze di tempo e con modalità in corso di accertamento e aggirando i controlli dell’Istituto di Vigilanza incaricato, uno striscione recante la scritta “Il marmivoro vien di notte a illuminar montagne rotte solo i soldi in testa ha ma la cima resta qua”. La notizia è già stata diffusa tramite pubblicazione di un post sulla pagina Facebook Carrara Assemblea Permanente, in cui viene descritta l’iniziativa. Al di là del contenuto di tale striscione e del relativo post, peraltro frutto di “coraggioso” anonimato e per questo del tutto risibile, il presente comunicato, come tutte le iniziative volte a portare a conoscenza dell’Autorità Giudiziaria l’accaduto e a richiederne l’intervento, sono funzionali a evitare azioni di questo tipo, in un ambiente di cava che per questo è vietato all’accesso di estranei, che potrebbero andare ben oltre la semplice apposizione di uno striscione o essere causa di danni a persone o cose».

«Per questo – prosegue la nota – lo striscione in questione è stato rimosso e sarà posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, affinché possano compiersi tutti gli accertamenti necessari, compresi i rilievi dattiloscopici, allo scopo di ricavare elementi utili all’individuazione degli autori. Non può infine sottacersi che il posizionamento si pone nel solco di quelle iniziative verificatesi nel mese di dicembre, già denunciate, con cui sono stati pubblicati sul sito assembleapermanentecarrara.org due articoli (“Zuccotti e stadi”, prima e seconda parte), sempre coperte da un ulteriore, “coraggioso” anonimato».

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